Il cippato viene prodotto tramite dei macchinari chiamati cippatrici, sminuzzando il legno proveniente dai boschi, come tronchi, siepi e residui di potatura, al fine di ottenere scaglie di legno di differenti dimensioni. Questi pezzetti, che vengono chiamati cippato, sono l’ideale per essere utilizzati per alimentare le caldaie a biomassa, create per bruciare questo tipo di combustibile.
Tra i vari tipi di cippato che vengono prodotti e immessi sul mercato, di buona qualità è, ad esempio, quello prodotto dal faggio che ha un ottimo rendimento in termine di potere calorifico. Affinché il cippato possa essere adoperato è necessario che sia asciutto, cioè con un grado di umidità pari al 35%, e che la pezzatura sia di cippato G30 e G50, ciò significa che una pezzatura non deve superare i 30 mm – 3 cm o 50 mm – 5 cm.
La scelta migliore che possiate fare, se avete intenzione di utilizzare una caldaia alimentata a biomasse vegetali, è sicuramente utilizzare come combustibile il cippato che è quello meno costoso ed inquinante. Essendo un combustibile molto conveniente il cippato è l’ideale per riscaldare abitazioni medio-grandi, hotel e strutture industriali.
Per conoscere meglio il cippato, dobbiamo soffermarci sulle pezzature esistenti in commercio, le varie classi di qualità e il modo in cui questo combustibile deve essere stoccato.
Sommario
Il cippato di legno è una biomassa di facile reperibilità sul mercato e dal basso costo in quanto è facilmente producibile. Basti pensare che si tratta di un processo di sminuzzamento del legno attraverso un macchinario chiamato cippatrice – dall’inglese chip che significa “scheggia, truciolo” – dove, tramite questo procedimento, vengono sminuzzati gli scarti del legno che derivano dalle potature o da altri procedimenti. Le schegge prodotte, prima di poter essere utilizzate come combustibile, devono passare attraverso un periodo di essiccatura per perdere tutta l’umidità che hanno assorbito. Più il cippato sarà secco ed asciutto maggiore sarà il suo potere calorifico.
Il cippato G30 o G50 può essere paragonato ad un’altra qualsiasi biomassa, come ad esempio il pellet, ma con una convenienza maggiore ed un costo più basso. Tra l’altro, è la soluzione di riscaldamento in assoluto più economica perché sfrutta gli scarti della lavorazione del legno e meno inquinante, perché il legno bruciando rilascia l’anidride carbonica che aveva assorbito durante la fotosintesi, oltre a produrre poche ceneri rispetto alle altre biomasse.
La pezzatura o dimensione del cippato è un elemento indispensabile per stabilirne la qualità. La distinzione va fatta tra il cippato C30 utilizzato per il riscaldamento domestico e il C50 di pezzatura più grande, che solitamente viene adoperato per gli impianti industriali. Il cippato G30 è costituito da scaglie grandi al massimo 3 cm, grandezza ideale per alimentare le caldaie casalinghe di piccole dimensioni e con il quale il macchinario raggiunge il massimo del rendimento.
Esiste una normativa che disciplina cinque classi di qualità del cippato: A1+, A1+ cippatino, A1, A2 e B1, ognuna di queste classi delinea la qualità del cippato in base alle sue caratteristiche, origine, provenienza, pezzatura, contenuto idrico, percentuale di ceneri prodotte e potere calorifico. Oltre questa classificazione ve n’è un’altra relativa alla pezzatura del cippato: la classe P16 di dimensioni inferiori a 16 mm, la P31,5 di dimensioni inferiori a 31,5 mm e la P45 che si riferisce a scaglie di legno di dimensioni inferiori a 45mm. Infine, c’ è un’ultima classificazione informale che riguarda la grandezza: C50 cippato grosso di 50 mm, C30 cippato fine di 30 mm, G10 chiamato cippatino e per ultimo il G5 o micro-cippatino.
Tra tutte queste categorie, bisogna ricordare che il cippato C30 è considerato il migliore per alimentare le caldaie a biomassa, in quanto è costituito da 2/3 di legno duro e 1/3 di legno morbido, con un’umidità pari al 15% vi consentirà di avere un ottimo rendimento termico.
Per lo stoccaggio del Cippato G30 è necessario avere o predisporre appositi spazi, in quanto c’è da considerare che una qualsiasi caldaia a cippato ne consuma grandi quantità. Il cippato G30 deve essere conservato in delle vasche dove può essere preservato dall’umidità, affinché continui ad essiccarsi, asciugarsi dall’umidità e possa conservare il suo potere calorifico.
In commercio esistono differenti tipi di caldaie a biomassa che possono essere alimentate a cippato: a griglia fissa, le più diffuse e meno costose in grado di erogare una potenza dai 27 kW, o a griglia mobile, che possono utilizzare biomasse con maggior grado di umidità ed erogano potenza di diversa Mw.
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