Le biomasse rappresentano il futuro del riscaldamento, sono fonti di energia rinnovabile, ecologiche e facilmente reperibili sul mercato. Poiché in commercio esistono svariati tipi di biomasse, è importante chiarire le differenze affinché ci si possa destreggiare al meglio tra le varie scelte.
Le biomasse non sono altro che gli scarti delle attività agricole, modificati attraverso specifici procedimenti, per renderli combustibili ed energie rinnovabili. Come accennato in precedenza, ne esistono diversi tipi: legna, pellet, nocciolino, cippato, sansa, mais e gusci triti. In questo articolo andremo a soffermarci sul mais, nello specifico sul potere calorifico del mais.
Sommario
Il mais, come gli altri “scarti” delle industrie, giocano un ruolo importante nel riscaldamento green, infatti non si tratta più di rifiuti da smaltire, ma di risorse da usare come combustibili. Utilizzare caldaie a biomassa policombustibili dà numerosi vantaggi, primo fra tutti la sostenibilità: infatti, l’uso di questo tipo di caldaia protegge l’ambiente, assorbendo Co2 dall’ecosistema e rimettendola in circolo nell’ambiente.
Tra i combustibili a biomassa, il mais si distingue per il suo potere calorifico e perché si presta a differenti usi, come la produzione di energia termica ed elettrica. Del mais viene utilizzato tutto, dai chicchi alle altre parti della pianta ed anche le foglie, stocchi e tutoli, adoperati come combustibili solidi per alimentare caldaie di grandi e medie dimensioni. La granella di mais, invece, viene preferita per l’alimentazione di caldaie di piccole dimensioni.
Inoltre, non vengono sprecati neanche i materiali di risulta della lavorazione, come farina o amido, utilizzati per produrre il pellet. Per di più, sembrerebbe che la granella di mais abbia un potere combustibile a livello energetico paragonabile a quello del gasolio, con il vantaggio che è facilmente reperibile sul mercato. Il potere calorifico della granella di mais è elevato ed in più consente di potere smaltire (riciclandola) la parte di granella di mais colpita da micotossine, che non potrebbe essere utilizzata per fini alimentari.
Qualcuno potrebbe obiettare: “ma non è uno spreco bruciare il mais, che potrebbe essere usato come alimento da consumare?” Tranquilli, ovviamente non si tratta del mais commestibile, bensì di scarti di lavorazione delle industrie oppure di parti colpite da micotossine che non possono essere utilizzate per fini alimentari. Quindi, bruciare mais per alimentare le caldaie non toglie cereale utilizzabile per fini alimentari.
Questo periodo storico che stiamo vivendo – quale la guerra Russia-Ucraina – ha comportato l’aumento costante del prezzo dei combustibili. Così per combattere l’aumento dei combustibili fossili, ci si è indirizzati verso le biomasse. Attualmente in Italia sono pochi i paesi produttori di pellet, mentre i paesi stranieri, che prima lo esportavano, si trovano in difficoltà per mancanza di scarti del legno da cui poterlo produrre. Per questo motivo anche i prezzi di legno e pellet sono aumentati, comunque resteranno combustibili più convenienti del gas il cui prezzo ormai è arrivato alle stelle.
Per ovviare questo inconveniente esistono le caldaie a policombustibile, che possono utilizzare diverse biomasse per alimentarsi, motivo per cui si è optato verso l’utilizzo del mais come combustibile.
Il potere calorifico del mais è pari a circa 4000 Kcal al Kg, il prezzo è più o meno variabile tra i 12 ed i 15 euro per 100 kg. L’utilizzo del mais per alimentare le vostre caldaie vi farà spendere all’incirca 0,12 o 0,15 centesimi a kg per il combustibile, quindi si tratta di una soluzione conveniente.
È importante ricordare che il mais è una risorsa rinnovabile, che viene prodotta dalla pianta durante tutto l’anno, pertanto non ci sono problemi nella reperibilità, infatti la pianta è coltivata in qualsiasi parte del mondo e può essere trovata ovunque con facilità.
L’utilizzo del mais come combustibile per le caldaie rende gli impianti particolarmente vantaggiosi, in quanto i costi di gestione sono più bassi se paragonati ad una caldaia a pellet o a gas. Basti pensare che il potere calorifico mais supera del 30% quello del pellet, fra l’altro il prezzo del mais sul mercato è generalmente più basso.
Tuttavia, il costo può variare in base alle disponibilità: se, ad esempio, la coltura del mais andrà soggetta a malattie, condizioni meteo sfavorevoli o aumento della richiesta, tutti questi fattori comporteranno l’aumento del prezzo, mentre il pellet essendo una biomassa ciclica e stagionale resterà sempre più conveniente nei mesi estivi e durante gli inverni poco freddi.
Noi di Girasole Caldaie offriamo una vasta gamma di scelta nell’ambito delle caldaie a biomassa, sia da installare dentro l’abitazione che in un locale tecnico. Sul nostro sito troverai tutte le schede tecniche relative alle nostre caldaie e avrai una vasta scelta a disposizione, come la Caldaia Prima SLB – a biomasse policombustibile, automatica e di facile utilizzo – e Caldaia Prima Onn, che rappresenta l’innovazione e la completezza nella linea delle caldaie Girasole, poiché si tratta di una caldaia onnivora che può bruciare una vasta gamma di combustibili, come il mais. Tra questa vasta gamma, i nostri esperti sapranno consigliarvi la più idonea alle vostre esigenze. Allora cosa aspettate? Se avete intenzione di installare una caldaia a biomassa con la possibilità di sfruttare il potere calorifico del mais, economico e green chiamate noi di Girasole Caldaie.
Dal 1992 Girasole Caldaie ha come obiettivo fornire ai propri clienti prodotti di qualità, facendo dell’eco-sostenibilità e del risparmio economico gli obiettivi cardine. Per qualsiasi informazione o curiosità, non vi resta che contattarci su info@girasolecaldaie.com o ai nostri recapiti telefonici 0934 462633 – 320 9076092.